Friday, October 26, 2007

ricordati che devi morire/ricordati che devi vivere

Quale situazione migliore per scrivere se non questa: litri di pioggia nella città, un primo freddo avventato ma ormai accettato, un thè caldo a scaldare i pensieri e un buon libro da raccontare?
E allora ecco, incomincio.
Son ormai due o tre giorni che un cielo grigio si stende sopra Torino; è sempre così, quando inizia non smette più.
Dalla mia finestra vedo malapena il profilo della collina di Superga e solo perchè so che è li che la intravedo.
Intendiamoci, io adoro questo tempo, ma si dovrebbero fare delle cose o avere compagnia, invece mi ritrovo in casa a dover studiare e tutta sola...questo non aiuta il buon umore e i buoni propositi per essere una persona meno
nervosa
ansiosa
preoccupata
triste
paranoica
eccetera...
Però uno ci prova e si mette a fare cose che potrebbero soddisfare quel vuoto che si crea attorno a giornate come questa.
Allora ecco il ragionamento: se non succede niente di che dovrei parlare? Di nulla come al solito? Magari anche no; allora pechè non riportare semplicemente delle belle parole che ho letto su di un libro?
Purtroppo la mia solita lettura è interrotta da altre cose, tipo libri per lo studio...però appena riesco qualcosa per me lo devo sempre leggere, fosse anche una pagina la notte prima di chiudere gli occhi sul giorno passato.
Così...

"Raccontami una storia, Pew.
che storia, piccola?
una a lieto fine.
non ne troverai una in tutto il mondo.
nessun lieto fine, dunque?
nessuna fine."

"Pew, perchè mia madre non ha sposato mio padre?
Perchè non ne ha avuto il tempo: nel giro di un attimo lui se ne era già andato.
Perchè Babel Dark non ha sposato Molly?
Perchè dubitava di lei. non si deve mai dubitare della persona che si ama.
Ma potrebbe non dire la verità.
Non importa. basta che gliela dica tu.
Cosa intendi dire?
Tu non puoi giurare sulla sincerità di un altro, piccola, ma puoi giurare sulla tua.
Allora cosa dovrei dire?
Quando?
Quando sono innamorata?
Lo devi dire."

"tienimi con te le diceva. Era quasi una preghiera anche se lui, come molti di noi, pregava per veder realizzato il suo desiderio ma poi lasciava che la sua vita prendesse un'altra direzione."

"Raccontami una storia, Pew.
Che storia, piccola?
Una che ricomincia sempre da capo.
Quella è la storia della vita.
Vuoi dire che è anche la storia della mia vita?
Solo se tu la racconti."

Jeanette Winterson
il Custode del Faro

5 comments:

Unknown said...

che emozione :)

Miss B-side said...

prendi in giro o sei serio?
mah :)

Unknown said...

sono serissimo testona.

Anonymous said...

anch'io son segregato in casa, a lavorare sopra un libro - a piangere sangue più o meno - e il cielo su torino è grigio e tagliente come un aggettivo mal messo. Giusto la gatta che si scalda sotto la lampada e una flebo di caffè direttamente in vena. Si vede che gira così, per ora.

Miss B-side said...

oh...a me però la gatta manca:(
però per il caffè, la segregazione e il grigio ci siamo